"Il popolo della terra dell'oscurità è in festa, il suo re convoglierà a nozze, ma qualcuno trama nell'ombra..."
CAPITOLO 4:
"Banchetto nuziale"
Il salone principale era adornato da migliaia di candele sospese a mezz'aria, le vetrate che lo circondavano invece, per l'occorrenza, erano state coperte da pesanti tendoni di
pregiato velluto color porpora impreziosita da fili dorati che cadevano leggeri
ai laterali. Tutto ormai era pronto. Tra i migliaia di vampiri accorse per
omaggiare la nuova sovrana di Evig, c'erano diverse famiglie altolocate
composte unicamente da sangue puri come i Maltesi dall'Italia, i Kurochi dal
Giappone, i Bladd dai paesi nordici ed i Durpre dall'Inghilterra. Famiglie il
cui nome incuteva terrore ai vampiri di basso rango e doveroso rispetto tra i
più altolocati sangue puri. L'intera sala era un insieme di vociare e bisbigli,
Craulad l'unico discendente riconosciuto dai grandi saggi del grande Vlad Le
Croux, dopo millenni di silenzi, aveva finalmente annunciato l'intenzione di
convogliare a nozze e, di conseguenza, di dare alla nobile ed antica casata dei
Le Croux un erede. Gli occhi dei presenti erano tutti rivolti verso l'enorme
porta di bronzo sul quale erano state incise le fasi lunari in oro e argento,
perché proprio da quella porta avrebbero fatto il loro ingresso i futuri sposi.
La cerimonia nuziale tra due
componenti appartenenti ai più alti ranghi gerarchici prevedeva un giuramento
pronunciato a voce alta da parte dello sposo e la comunione del sangue, che
consiste nel mettere in un calice alcuni gocce del sangue dello sposo e della
sposa, mescolarli e berne un sorso a turno.
La pesante porta si aprì ed i due
fecero il loro ingresso camminando l'uno accanto all'altro in silenzio. Craulad
aveva raccolto i lunghi capelli albini in una treccia che teneva libera su una
spalla, l'abito era nero con decorazioni color porpora e oro, esso era composto
da camicia in seta rossa, panciotto nero con bordi in oro ed una fantasia
gotica in rilievo dello stesso colore della camicia, mentre i pantaloni erano
rigorosamente neri e degli stivali lunghi sempre neri che ai laterali
riportavano lo stesso motivo gotico del panciotto. Sul fianco destro era
fissata la spada col quale si narra che suo nonno avesse ucciso da solo più di
3000 persone in un'unica notte. Lo sguardo era alto e fiero, quasi irritato
dalla presenza di così tante persone, ma la sua mente e le sue attenzioni erano
tutte per colei che con passo deciso e lo sguardo basso camminava al suo
fianco. Thyra era vestita con un abito di seta e raso color lavanda e con
rifiniture nere e bianche. Il vestito era composto da un'ampia scollatura che
si chiudeva su un corsetto bianco con lo stesso tema gotico del panciotto di
Craulad color lavanda, il tutto fissato da dei lacci di raso neri. La gonna era
lunga e cadeva a campana, marcandole i fianchi senza risultare volgare. Le
maniche partivano da metà braccio e finivano anch'esse a campana, ma con
diversi spacchi all'estremità, mentre i lunghi capelli corvini erano stati
lasciati liberi con dei petali intrecciati a fili d’erba e nastri di raso.
"Sei una regina, non puoi
abbassare il capo davanti ai tuoi sudditi" le bisbigliò in un orecchio.
Thyra ebbe un piccolo sussulto, si voltò verso l'amato rossa in viso, lui annuì
con un sorrise che lei ricambiò, poi strinse più forte la mano dell'uomo ed
alzò il capo senza esitazione, facendo sorridere Craulad divertito.
"Paura?" le chiese.
"Come può una regina temere
il suo popolo?" rispose con lo sguardo fisso davanti a se.
"Direi che sei pronta.
Andiamo!".
Al loro passaggio, il salone
cadde in un silenzio imbarazzante, tutti i presenti, accennavano un inchino od
un cenno del capo all'uomo, ma alla bella donna che camminava al suo fianco,
solo sguardi curiosi e inquisitori. La loro marcia si fermò a due massi dal
trono cerimoniale, posizionato su una piccola isola a tre gradini, lì due
ancelle vestite di nero e col volto coperto, posarono sulle spalle del re una
mantello rosso fuoco e sul capo della regina una tiara fatta di rubini e
diamanti.
"Vi ringrazio per essere
accorsi al mio invito, nobili signori" iniziò il discorso Craulad
rivolgendosi alla platea d'invitati, "io, Craulad Vlad Le Croux III
dichiaro a voi tutti il mio giuramento di fedeltà alla qui presente Thyra I,
mia amata sposa e vostra regina".
Un brusio di voci scomposte si
elevò dalla folla.
Un ancella si avvicinò al sovrano
porgendogli un cuscino in raso nero con su posato un pugnale d'oro con due
serpenti intrecciati sull'elsa, uno chiaro ed uno scuro. Una seconda ancella si
avvicinò a Thyra con un cuscino di raso bianco stavolta, su cui era adagiato un
pugnale identico al primo ed infine una terza ancella col viso coperto da un
velo nero, posizionata a metà tra i due sposi, reggeva un vassoio con al centro
un calice dorato adornato con pietre preziose.
Entrambi presero con la mano
destra il pugnale, fecero alcuni passi in direzione dell'ancella che reggeva la
coppa, si incisero il polpastrello dell'anulare della mano sinistra e
lasciarono cadere alcune gocce di sangue all'interno del calice. Thyra non
smetteva un solo istante di fissare il suo amato negli occhi, era così attratta
da lui da non far caso al dolore che provava nel compiere la cerimonia. Craulad
prese in mano il calice, mentre con l'altra prese la mano sinistra della sposa
e leccò le gocce di sangue che continuavano a sgorgare dal dito ferito.
"È prezioso e non va
sprecato" le bisbigliò facendola fremere di piacere.
Gli invitati non distolsero un
solo istante lo sguardo dal padrone del castello, concentrati in un rispettoso
silenzio.
"Tsk, esibizionista"
ghignò Kaine da un angolo in fondo la sala. Se aveva deciso di partecipare a
quella buffonata era solo per due motivi: rivedere il mio amato fratellastro e
conoscere la donna che aveva osato stregarlo col suo fascino. Craulad udì
perfettamente il commento e gli sorrise.
"Come ben saprete, miei
nobili ospiti, questa é una cerimonia di nozze ma non solo..." gridò a
gran voce Craulad e proprio in quel momento davanti al volto di ogni invitato
apparve magicamente un calice di cristallo con impugnatura in argento che
raccoglieva al suo interno alcune gocce di un liquido rosso.
"Ma questo!" esclamò
lord Kurochi diventando evanescente in un eccesso di pallore.
"Esatto mio nobile amico,
questo é il mio sangue" confermò Craulad facendo cadere la platea in un
boato di brusii allarmati.
"Non pensavo saresti
arrivato a tanto, fratellino"
mormorò Kaine fissando il calice che fluttuava dinnanzi ai suoi occhi.
"Come voi tutti saprete, noi
Le Croux siamo una famiglia maledetta da dio in persona, persino il nostro
sangue é maledetto e per molti é al pari di un potentissimo veleno..."
continuò con espressione compiaciuta, mentre Thyra non riusciva a distogliere
lo sguardo all'amato. Non capiva il perché di quella messa in scena, sembrava
quasi che avesse usato il loro matrimonio per secondi fini, ma quello che più la
turbava, era aver saputo che per mesi si era nutrita di un potente veleno senza
che però esso sortisse alcun effetto su di lei. Aprì e chiuse la bocca senza
emanare alcun suono, ma il suo sguardo inquisitore, fece capire a Craulad quanto
quella notizia l'avesse sconvolta.
"Finora non m'importava
molto del regno e dei nemici che avrebbero potuto attaccarlo, ma ora devo
proteggere la mia sposa, per cui vi chiedo di accettare il patto di sangue che
da secoli la mia casata usa per creare alleanza" disse Craulad con tono
pacato.
"Ma quale patto?"
sbraitó un uomo dalla folla,"sei un puro sangue ed é risaputo che bere il
tuo sangue significa assoggettare la nostra anima a te! " concluso
digrignando i denti.
"É vero, siiiiii" si
unirono in coro altre voci.
"Devo prendere queste vostre
parole come un rifiuto, lord Arming?" chiese il padrone di casa con un
sorriso.
"Mio signore" sussurrò
Thryra stringendo la mano del nobile sposo. Sapeva che Craulad era in procinto
di attaccare e la cosa la terrorizzava.
"Ebbene? Qualcun'altro che
non vuole accettare il patto?" chiese impassibile.
Di nuovo la platea divenne un
insieme di brusii ed urla.
"Al diavolo!" urlò il
capo clan dei Maltesi, "io non temo questo veleno ne tantomeno la tua
potenza! La nostra alleanza millenaria non vacillerà certo per queste due gocce
di sangue!" continuò afferrando il calice a mezz'aria. Alcuni imitarono il
gesto del nobile capostipite, presero il calice e lo levarono al cielo verso la
coppia di sposi.
"Al nobile fratello e nuovo
re!" urlò Kurochi prima di bere dal calice.
Tra i presenti, più della metà
bevve d'un fiato dal magico calice lasciando li scettici ad osservare la scena
con sguardo preoccupato per la loro sorte. Avevano rifiutato il patto di
alleanza col nuovo sovrano di Evig e, di sicuro, sarebbe costato loro molto caro.
Percepivano lo sguardo penetrante con cui Craulad li stava osservando ed un
fremito di terrore li percosse.
"Vi ringrazio nobili
fratelli, non dimenticherò mai che oggi mi avete dimostrato la vostra devozione
bevendo sangue di agnello" sbuffò divertito lo sposo. Gli ospiti si
guardarono attoniti.
"Non potrei mai sprecare
così il mio prezioso sangue, non credete?" rise, "ma avete superato
la prova, grazie" concluse alzando il suo calice al cielo, Thyra lo imitò
ed entrambi bevvero concludendo così la funzione nuziale.
Il suo sangue mischiato a quello
di Craulad era così dolce da farle girare la testa, era un piacere senza pari
che sentiva penetrarla e farsi strada in tutto il corpo attraverso un calore
che le arrivava dritto al cuore.
"Ed ora, vi prego di
seguirci nella sala delle udienze oltre il corridoio del tempo" annunció
Craulad portando per mano la sua sposa oltre il portone da cui erano entrati
pochi minuti prima.
"Mio signore" bisbigliò
la sposa cercando lo sguardo dell'amato, "ma quella stanza non la usiamo
per..." si bloccò. Di fatto la sala delle udienze era forse la più adatta
per raccogliere tutte quelle persone, ma sapeva anche che era anche il
tribunale dove il re emetteva le sue sentenze di morte eseguendole seduta stante.
"Esatto, non sarebbe un
matrimonio che si rispetti senza un banchetto, no?" le sorrise, "ma
ricorda, tu non dovrai mordere ne tantomeno bere sangue che non sia il mio,
capito?" precisò l'uomo.
"Si, lo so" mormorò in risposta
la donna abbassando lo sguardo.
****
"Avremo dovuto bere!"
mormorò lord Arming al suo vicino.
"Ma come potevamo sapere che
era sangue di agnello?" rispose l'altro visibilmente spaventato.
"Non l'avete ancora
capito?" scattò un terzo, "era tutta una messa in scena! Lui ha
capito subito che siamo umani e voleva conferma".
"Ma che dici?!" ribatté
il primo alzando un minimo la voce, ma il secondo lo zittì posandogli una mano
sulla bocca, "sei pazzo? Vuoi che ci senta per caso?".
"Temo ci abbia già sentiti"
mormorò il terzo fissando la schiena del re, "é risaputo che i vampiri
hanno un ottimo udito".
"Ma lord Ganvhell ci ha
assicurato che bevendo la sua pozione, i vampiri non ci avrebbero
scoperti" protestò Arming, "hai sentito anche tu, no? Lord Dragner?"
incalzò guardando il terzo uomo che abbassò lo sguardo cupo.
"Una cosa é certa,
signori" prese a dire il secondo e gli altri due lo fissarono in attesa che
continuasse il discorso, "sia noi che i nostri cinquanta uomini infiltrati
qui per assassinare il re, non torneremo dalle nostre famiglie stasera"
fece una pausa prendendo in mano un piccolo crocifisso che aveva nascosto tra
gli abiti, "che Dio abbia pietà delle nostre anime" mormorò un
istante prima che le porte di metallo si chiusero alle loro spalle.
Oooooh *-*
RispondiEliminaBello bello *-*
Non m puoi creare un personaggio odioso in LS e farmelo amare poi qui *-*
non so come ho fatto, ma mi sto innamorando da sola xD
Elimina